giovedì 12 giugno 2014

Il bambino è protagonista

Le attività di esplorazione e scoperta proposte, possono essere le più varie. L'importante è che il bambino si mostri attivo nel suo percorso di conoscenza, e che quindi parta dai suoi interessi per decidere il gioco. L'educatore deve essere sempre al suo fianco come guida attraverso verbalizzazioni, rassicurazioni e incoraggiamenti, ma mai come sostituto alla scelta o alla risoluzione del problema. Questi saranno punti di partenza su cui costruire progetti di potenziamento. Potenziamento che serve a tutti i bambini. Non si parla di acquisire capacità o competenze, ma di imparare diversi canali comunicativi ed espressivi attraverso cui il bambino conosce ed esperisce potenziando il sé. Nei giochi di scoperta c'è bisogno inoltre del contenimento di un ambiente tranquillo e sereno che permetta al bambino di esprimersi senza alcun timore. Questo è possibile grazie alla qualità della relazione con l'adulto di riferimento. La fiducia instauratasi permette di eliminare la paura di deludere o sbagliare o di essere criticati. 
Non meno importante è dare un significato alle esperienze, attraverso ad esempio una documentazione fotografica per i più piccoli oppure proponendo una continuità con altre attività simili con i più grandi. Un altro esempio potrebbe essere organizzare dei laboratori esplorativi con i genitori.

sabato 7 giugno 2014

Sviluppo motorio

Lo sviluppo motorio nel bambino comprende varie tappe che devono essere ben conosciute dall'educatrice, in modo da individuare eventuali ritardi e saperli potenziare adeguatamente. A 3-4 mesi il piccolo comincia a giocare con mani e oggetti e portarli alla bocca per esplorarli. Riesce a star seduto se aiutato, ma è a 4-6 mesi che impara a star seduto bene e ad afferrare oggetti con una sola mano usando anche il palmo e le dita. Questo periodo può essere definito infatti "dell'acchiappare" ed è proprio qui che il bambino ha bisogno di essere stimolato per quanto riguarda l'intenzionalità dei suoi movimenti (importanza dello sguardo). Tra i 6-9 mesi comincia a controllare anche le gambe e nell'afferrare utilizza anche il pollice e mantiene due oggetti uno per mano. In questi mesi è fondamentale per il bambino l'esplorazione motoria e noi dobbiamo stimolarla attraverso una buona predisposizione dell'ambiente con anche un'esplorazione guidata e potenziata. Questo bisogno si intensifica ancora di più nei tre mesi successivi grazie anche alla conquista della deambulazione e quindi di un'autonomia maggiore. Infatti esplora oggetti in modo intenzionale, è curioso nel cercare e raccogliere gli oggetti. Verso i 18-24 mesi inizia invece a scoprire le combinazioni e le relazioni tra i vari elementi.

mercoledì 4 giugno 2014

Sviluppo sensoriale

Vista, udito, gusto, olfatto sono nel cervello, e durante i primi 3 mesi il bambino è alle prese con l'imparare a conoscere e controllare questi sensi.
Il neonato è in grado di discriminare i colori, il movimento e la luminosità. Ha un apparato visivo completo fin dalla nascita, ma limitato dall'immaturità del sistema nervoso centrale. Per quanto riguarda l'esplorazione visiva, i neonati preferiscono stimoli complessi a quelli semplici. Preferiscono infatti osservare il volto umano perché attirati dalla regolarità, dalla complessità, dai colori, dai piccoli movimenti.
Elemento importante nelle attività di esplorazione e scoperta è l'acquisizione delle costanze percettive. Il bambino infatti per riconoscere gli oggetti deve essere in grado di distinguerli tra loro in base alle diverse caratteristiche e per farlo deve possedere la costanza della forma (l'oggetto rimane lo stesso anche se viene ruotato) e della dimensione (l'oggetto rimane lo stesso se lo si avvicina o allontana). Queste due caratteristiche le deve apprendere con l'esperienza, esperienza sensoriale che prevede il contatto con diversi stimoli. Tra gli 0 e 6 mesi sono fondamentali infatti le attività di stimolazione sensoriale con oggetti diversi (toccare, annusare, assaggiare...cose nuove) creando un buon contesto che permetta anche il potenziamento delle capacità del bambino. Tra i 6 e 12 mesi si possono proporre invece attività di strisciamenti sensoriali, costruendo percorsi con oggetti che stimolino i sensi.

domenica 1 giugno 2014

tecniche osservative

Una delle abilità fondamentali che un educatore deve possedere è la capacità osservativa. Non deve essere in grado semplicemente di guardare, ma di osservare attentamente sapendo selezionare gli elementi che gli interessano. Per fare ciò bisogna operare un lavoro preliminare di cosa voglio osservare, di come farlo e perchè. Ovviamente il tutto deve essere supportato da un buon bagaglio culturale dell'educatore, che deve conoscere le varie tappe di sviluppo di un bambino e saperlo collocare. Teoria e pratica in questo modo si uniscono.
L'osservazione è un parte fondamentale che serve per la documentazione e la valutazione e può essere sia di tipo qualitativo che quantitativo. Può essere inoltre di vario tipo, ma nelle attività di esplorazione e scoperta meglio assumere il ruolo di osservatori esterni, non partecipanti. Non si è partecipi all'attività, ma si è comunque presenti. Gli strumenti utilizzati possono essere aperti ("carta e matita", registrazioni audio e video, foto e diapositive) oppure chiusi (griglie di osservazione, scale di valutazione). Per le attività di gioco euristico si preferiscono documentazioni attraverso le foto. Importante poi è fare memoria dando significato a ciò che si è osservato e documentato costruendo ad esempio cartelloni.

mercoledì 28 maggio 2014

Elinor Goldschmied

La psicopedagogista Elinor Goldscmied è stata la prima a ideare e sperimentare le tecniche del cestino dei tesori e successivamente del gioco euristico. Esperienze fondamentali nella vita di un bambino, in quanto permettono di esplorare autonomamente tutti i cinque sensi attraverso la varietà del materiale.
Secondo Elinor il bambino è competente fin da subito e deve perciò essere autonomo all'interno del gioco. Ha però bisogno di una figura stabile di riferimento, che sia in grado di guidare e dare sostegno al suo percorso. Questo aumenterà nel bambino la sicurezza e l'autostima e la voglia di conoscere. E' inoltre di fondamentale importanza la qualità dell'ambiente del nido e della formazione delle educatrici per creare un contesto di crescita adeguato.

cestino dei tesori

gioco euristico











Per chi lavora o vuole lavorare al nido è consigliata vivamente la lettura dei suoi libri:
  • "Persone da zero a tre anni. Crescere e lavorare nell'ambiente del nido"(Elinor Goldscmied, Sonia Jackson, edizioni junior);
  • "Persone chiave al nido. Costruire rapporti di qualità" (Elfer Peter, Elinor Goldscmied, Sellech Dorothy, edizioni junior).

venerdì 23 maggio 2014

Creatività

La creatività è la capacità innata, di qualunque essere umano, di creare qualcosa di nuovo a partire da elementi dell'esperienza. Gli elementi dell'esperienza derivano dalle molteplici occasioni d'incontro di conoscenza e scoperta con la realtà. All'interno del nostro cervello, che è caratterizzato da plasticità e quindi altamente modificabile, il meccanismo dell'immaginazione rielabora i dati conosciuti in nuove combinazioni. Tutto questo lo fa attraverso i filtri delle emozioni, dei desideri e dei bisogni. Questo ci rende felici, perchè si sono concretizzate le nostre fantasie. Ogni creazione perciò è del tutto personale. Anche il bambino possiede questa facoltà, soltanto che non ha invece così tante esperienze quanto un adulto. E' necessario, quindi, aumentare e variare il più possibile la gamma di proposte.

Pensiero divergente

Guilford sostiene la tesi che la creatività è legata al pensiero divergente. Pensiero che si attiva quando il soggetto trova strade alternative a quelle conosciute. E' formato da tre elementi:
fluidità: capacità di esperire, in modo veloce, tante idee in base a uno stimolo che viene proposto;
flessibilità: cambiare soluzione in base al contesto che si ha di fronte;
originalità: livello di innovazione della soluzione.
Ovviamente bisogna considerare una serie di fattori cognitivi, emotivi, ambientali che intervengono nell'elaborazione di questo pensiero.

giovedì 15 maggio 2014

Scelta spazio e materiali

Per proporre un ambiente il più possibile non strutturato e creativo si dovrebbero utilizzare materiali:

  • in risposta al bisogno di movimento
  • dell'esperienza quotidiana
  • plastici, modificabili 
  • materiali di recupero e reciclati
  • dall'utilizzo plurimo
  • diversificati e variati 
  • destrutturati
L' ambiente deve essere accogliente, non troppo piccolo ma non troppo grande, non troppo competitivo, orientato al compito, simbolico e significativo.

martedì 6 maggio 2014

Laboratorio del fare


Barca nel mare con bandiera
Il laboratorio del fare viene proposto ai grandi del nido. Crescono i bambini e cambiano i bisogni, compresi quelli di esplorazione. L'ambiente offerto assomiglia più a un laboratorio vero e proprio, dove i materiali sono riposti in scaffali ordinati e i bambini autonomamente prendono quello che gli piace di più e cominciano ad assemblarlo. Quando i bambini sono soddisfatti del proprio lavoro si può dar loro la colla. Ovviamente non è importante il risultato, ma il come è stato prodotto.

lunedì 5 maggio 2014

Pitturare il fare

In continuità al laboratorio del fare si possono proporre diverse attività con la funzione di "tener memoria" delle esperienze personali. Ad esempio si può proporre un ulteriore elemento: la pittura, che i bambini potranno usare per pitturare ciò che hanno realizzato le volte precedenti con il materiale euristico. In questo modo la produzione assumerà maggiore significato sia per il bimbo stesso sia per i genitori ed educatori.

Altrimenti è possibile far pitturare dei singoli materiali scelti dall'euristico che poi il bambino userà nel laboratorio del fare.

mercoledì 30 aprile 2014

Ruolo dell'adulto

Il bambino ha una tendenza innata alla curiosità. E' il suo modo di interagire con il mondo esterno, di conoscerlo e di rielaborarlo attraverso il pensiero creativo che possiede naturalmente.
L' adulto si pone come guida e sostegno, in qualità quindi di osservatore che partecipa solo se il bambino richiede il suo aiuto. Di fondamentale importanza è la predisposizione del contesto, la selezione dei materiali. E' il bambino poi che diventa costruttore del suo percorso di conoscenza. In questo modo impara ad essere autonomo. L' educatore dovrebbe svolgere, anche in itinere possibilmente, osservazioni dettagliate attraverso magari l' uso di foto per mantenere memoria e dare significato all' esperienza.

martedì 22 aprile 2014

Il gioco simbolico

Verso i 18 mesi si sviluppa il gioco simbolico, una delle manifestazioni del pensiero simbolico. Deriva dall' evoluzione del gioco manipolatorio, di semplice scoperta e conoscenza, e dal gioco di funzione, in cui il bambino usa l'oggetto conosciuto nella sua funzione di pertinenza.

Angolo cucina
Angolo dei travestimenti

"Far finta di...essere dottore"
In quello simbolico invece, il bambino è arrivato ad avere una rappresentazione mentale del reale, quindi riesce a richiamare l'oggetto anche quando non è di fronte a lui. In questo gioco il bambino, attraverso l'immaginazione, usa elementi del reale in maniera diversa da ciò che sono in realtà. Li usa come simbolo di qualche altro oggetto che il quel momento manca, e crea quindi una situazione nuova per richiamarlo e rispondere ai suoi bisogni. Nasce in maniera individuale e poi diventa sociale, in cui il bambino condivide con gli altri i propri stati d'animo e desideri.

lunedì 21 aprile 2014

Il gioco

 "E' nel giocare e soltanto mentre gioca che il bambino, e anche l'adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità, ed è soltanto nell'essere creativo che l'individuo scopre il Sé" (Winnicott)
Il gioco è la massima espressione della creatività. Giocando il bambino esprime tutto il suo mondo interiore: paure, emozioni, desideri, bisogni. E' importante giocare, infatti, per conoscere al meglio se stessi e il mondo che ci circonda. Il gioco è infatti la risposta al bisogno di collegamento tra io ed ambiente e rappresenta quello spazio entro cui ci si esprime in modo creativo. Questo crea fiducia nelle potenzialità del piccolo e lo stimola sempre maggiormente. Più il bambino gioca e più riempie il bagaglio delle sue esperienze da dove poi nasce il pensiero creativo.

venerdì 18 aprile 2014

Che scoperta...!

Con il raggiungimento dell'autonomia nel camminare, assumono molta importanza i giochi di esplorazione. Importante impostare l'ambiente e i materiali in maniera adeguata. L'esplorazione porta allo sviluppo della capacità di discriminazione sensoriale e della coordinazione oculo-manuale e in questo senso va stimolata il più possibile. Può essere di vari tipi:
  • esplorazione sensoriale-tattile: prendere, toccare e manipolare gli oggetti consente di fare esperienza di molteplici sensazioni diverse. All'inizio bisogna proporre alternative semplici di 2-3 varietà per non creare disagio.
    manipolazione
  • esplorazione sensoriale-uditiva: diventa importante fare esperienza di diverse tonalità e suoni sia con il proprio corpo sia con oggetti. La musica accompagna il bambino fin dalla nascita e per questo il suono tranquillizza il bambino. E' collegato perciò allo sviluppo affettivo, ma anche cognitivo e relazionale. Dovrebbe essere il sottofondo di qualsiasi momento di vita del bambino.
    bottiglie sonore
  • esplorazione sensoriale visiva: aumenta all'aumentare dell'autonomia del bambino, che riesce ad avvicinare o ad avvicinarsi ad oggetti che intende scoprire.
    esplorare se stessi

domenica 13 aprile 2014

Giochi di scoperta

Il bambino viene lasciato esplorare da solo gli oggetti e in questo modo sviluppa la manipolazione, l'autonomia, la capacità di osservare, la coordinazione e fa esperienza di diversi materiali. La caratteristica che accomuna questi diversi giochi di scoperta è la scelta di materiali accuratamente selezionati, di vario materiale e spesso recuperati.
Meno strutturati appaiono più stimolano la fantasia del bambino, che non creerà mai qualcosa che possa essere giudicata "sbagliata".
Fin da piccolissimi si può proporre il famoso cestino dei tesori (8-10 mesi), che si caratterizza per contenere più diversi oggetti possibili di uso quotidiano. Il passo successivo è il gioco euristico (12-20 mesi), che invece presenta meno materiali diversi ma più variabili dello stesso. Evoluzione di queste due proposte è il laboratorio del fare (24-36 mesi), che permette di utilizzare lo stesso materiale già conosciuto nel gioco euristico per combinarlo in modo nuovo.